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Ł'ultima seduta del ''Magior Consiglio'' ła xe sta descrita da [[Ippolito Nievo]] 'ntel romanzso [[Le confessioni di un italiano]].
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== La fine ==
La [[Dalmazia]], possedimento di Venezia, fu conquistata dagli [[Asburgo]] dopo la caduta della madrepatria.
 
== LaŁa fine ==
Ła [[Dalmazsia]], posedimento de Venezsa, ła xe sta conquistà dai [[Asburgo]] dopo ła fine de Venezsia.
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Dopo l'abdicazione, Lodovico Manin rifiutò di diventare capo della municipalità provvisoria, e smise di frequentare la buona società: non si faceva trovare in casa quando lo cercavano, non partecipava ai pranzi di etichetta, non andava a [[teatro]], non fece più da [[padrino]]. Pare che non andasse nemmeno ai [[Casa di tolleranza|casini]], né in [[piazza San Marco]] o al [[palazzo ducale]]. Dovette consegnare le insegne ducali, che furono arse dalla municipalità provvisoria in piazza San Marco insieme al "libro d'oro", il registro delle famiglie patrizie che costituivano l'oligarchia. Dovendo passeggiare molto per motivi di salute, veniva fatto oggetto degli insulti del popolo, che rimpiangeva il governo passato. Voleva finire i suoi giorni in un [[convento]], ma neppure questo gli fu possibile.
 
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