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[[File:Unchurch.jpg|miniatura|Altare parecià par la messa in latin o tridentina.]]
I '''catoƚisi tradisionaƚisti''' i xe cueƚi che i profesa la fede catoƚica ma i xe ligai e forme liturxiche e insegnamenti de prima del [[Conciƚio Vatican II]] (1962 -1965).<ref name="Venuto2011">{{cita libro|titolo=La recezione del Concilio Vaticano II nel dibattito storiografico dal 1965 al 1985. Riforma o discontinuità?|anno=2011|editore=Effatà Editrice|autore=Francesco Saverio Venuto|capitolo=Introduzione al dibattito. Il Sinodo Straordinario dei Vescovi del 1985. 2.3 La posizione "tradizionalista"|pagine=105}}: «Con il termine "tradizionalisti" intendiamo riferirci a coloro che non solo considerano gli abusi e le degenerazioni del periodo post-conciliare l'esito di un'interpretazione semplicemente riduttiva del Vaticano II, ma che ritennero anche gli insegnamenti del Concilio, per la sua natura, avverso irrimediabilmente compromesso la Tradizione della Chiesa.»</ref>
I tradisionaƚisti, in xenere, i rifiuta le riforme de el [[Conciłio]] e i sostien che le xe distacà da la [[tradision]] de la [[Cexa Catòłica]]<ref name="Venuto2011" /> considerà [[Modernismo teołogico|moderniste]] e in contrasto co l'[[encicƚicaencicłiga]] ''[[Pascendi Dominici gregis]]'' del 1907 de [[Papa Pio X|papa San Pio X]].<ref>''Sodalitium'' N. 60 anno 2007 Editoriale pag. 2: «Nel 1907 non finiva, ma iniziava la guerra contro il modernismo, guerra per fede e contro l'errore. Le istanze dei modernisti non state accolte dalla Chiesa. Esse, tuttavia, sono state in buona parte accolte nella Chiesa del Vaticano II e da coloro che ne custodiscono gelosamente l'eredità».</ref><ref>{{cita libro|autore=Luigi Villa|titolo=Paolo VI beato?|anno=2001|editore=Editrice Civiltà - Brescia|capitolo=- Capitolo III La sua "apertura al modernismo"|pagina=95}}: «S. Pio X, nella sua enciclica "Pascendi" contro il "Modernismo", aveva scritto che i fautori dell'errore s'erano cacciati, ormai anche nell'interno della Chiesa, "nel seno stesso della Chiesa", e che i loro "consigli di distruzione" li agitavano "non al fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si nasconde quasi nelle vene stesse e nelle viscere di Lei"!»</ref>
== Terminoƚojia ==
I catoƚisi tradisionaƚisti i se definise "catoƚisi" o "catoƚisi tradisionaƚisti" rifasendose a la [[Łetera apostołega|łetera apostołega]] de papa [[Papa Pio X|San Pio X]] ''[[Notre charge apostolique]]'' (1910) che la dise: «I veri amighi del popolo non i xe rivoluxionari, ne novaduri, ma i tradisionaƚisti.<ref>{{it}}''Radicali nella Fede'', ottobre 2014, Editoriale: “I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti”. Chi oserebbe oggi parlare così nella Chiesa? Chi avrebbe il coraggio di ripetere queste parole di Papa San Pio X, di cui cade quest'anno il centenario della morte? Le scrisse nella lettera “Notre charge apostolique”, del 1910, indirizzata ai vescovi e arcivescovi di Francia. Certo, S. Pio X lì tratta della concezione secolarizzata della democrazia, ma queste parole possono benissimo riferirsi anche alla situazione della Chiesa, avvelenata oggi al suo interno da una medesima secolarizzazione.</ref>
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