Difarense intrà łe version de "Ceza (architetura)"

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[[File:Leonardo chiesa gemmata.jpg|right|thumb|200px|Schižo de cesa a pianta central (co capele par gemažion), de [[Leonardo da Vinci]]]]
 
[[File:Hallgrímskirkja.jpeg|thumb|200px|Cesa in Islanda]]
 
[[File:Auf_Karpathos.jpg|thumb|200px|Cesa in Grecia]]
 
[[File:StDenis_Langhauswand2.JPG|thumb|200px|Interno de la catedral de [[Abbazia de Saint Denis|Saint Denis]] in Franža]]
 
[[File:20030702 2 July 2003 Tokyo Cathedorale 2 Tange Kenzou Sekiguchi Tokyo Japan.jpg|thumb|200px|Catedral de [[Tokyo]] de [[Kenzo Tange]].]]
[[File:Treviolo3.JPG|thumb|left|250px|Chiesa di Albegno di Treviolo (BG)]]
 
La parola '''cesa''' in [[architetura]] la indica na [[costružion]] fata aposta par al [[culto]] [[rełijon|relijoss]] [[cristianèximo|cristian]].
 
== [[Etimologia]]Etimołogia ==
 
La parola la deriva da 'l latin ''ecclesia'' e da 'l greco εκκλησια (''ekklesìa''), cioè [[comunità]] come efeto de na convocažion. (Varda la voce principal Cesa)
 
== Significato ==
 
Inte 'l [[Cexa Catòłica|Catolicesimo]], a diferenža de le [[sinagoga|sinagoghe]] de 'l [[Ebraismo]], al edificio de culto al è anca sede de la divinità, cossì come che al era 'te la relijon greco-romana (co la ecežion, 'te 'l ebraismo, te 'l [[Tenpio de Gerusaleme]]). Sto tant parchè par al catolicesimo, anca se spiritualmente [[Dio]] al è ritegnest onipresente, la cesa la à a 'l so interno la presenža real de 'l corpo e de 'l sangue de [[Jesu|Cristo]], cioè sotoforma de la comunion. La parola cesa originariamente la indichea la comunità de persone convocada da Dio. Co 'l tenp la parola la è gnesta a oler dir anca al posto aonde che se à al incontro co la comunità; e a la fin la è ruada a er sto significato praticamente fisico.
 
== Denominažion ==
I edifici eclesiastici cristiani i pol er varie denominažion secont la so [[tipologia]], funžion o inportanža:
 
* ''[[basilica]] cristiana'' - cesa granda a la qual ghe è stat conferì diriti de cerimonia speciai da 'l [[Papa]]
* ''basilica patriarcal'' - basilica principal di 'n [[Patriarcà (cristianesimo)|patriarcà]]
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== Storia ==
 
=== Età precostantiniana ===
Al edificio eclesiastico come che se 'l intende dess no 'l se à podest svilupar prim de 'l [[Edito de Costantino]] de 'l [[313]], an inte 'l qual la è stata concedesta la [[libertà de culto]] a i cristiani. Infin a lora i cristiani i costumea de riunirse inte edifici privati, ciamadi ''domus ecclesiae'' (case de la comunità).
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Ntele cexe protestanti la distribusion del posto la xe manco asial. Spes le cexe le gà tribune levàe e el pulpito de solito el gà en gran rilevo. Par la diposizion del [[altar]] ntele [[Cexa anglicana|cexe anglicane]] ghen sarà tante beghe, tipo quele che ghe xe stàe ntele cexe [[Cexa Catòłica|catòłiche]] dopo el [[concilio Vatican II]].
 
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=== XIX e XX secolo ===
 
Con il [[romanticismo]] l'architettura sacra conosce un grande sviluppo, riprendendo il linguaggio degli stili storici, dapprima con il [[neogotico]] e in seguito recuperando anche le altre epoche.
Negli anni successivi l'edilizia delle chiese subirà l'influenza di quella più generale dell'architettura, senza che vengano poste in discusion le funzioni tradizionali dell'edificio sacro. In campo cattolico, dopo il [[concilio Vaticano II]] l'architettura sacra conosce un periodo di riorganizzazione per trovare una diversa identità. Le chiese postconciliari generalmente mantengono una forte centralità e unidirezionalità (come nel barocco), a cui si aggiunge una semplificazione degli elementi d'arredo. L'altare viene rivolto verso il pubblico, seguendo la tradizione paleocristiana, e vengono del tutto eliminate le balaustre di separazione. Il pulpito viene sostituito da un ambone o eliminato del tutto. Spesso non è presente l'organo a canne né la cantoria come spazio separato, in quanto la musica sacra perde la sua impronta esclusivamente classica.
 
== I luoghi di riunione prima della pace della chiesa ==
 
La vita e le condizioni di culto della comunità cristiana prima dell'[[Editto di Milano]] del [[311]], con il quale il [[cristianèximo|cristianesimo]] viene legalmente riconosciuto, sono state questioni lungamente dibattute, ma in effetti pochi sono i dati reali ed obiettivi. Le fonti, infatti, sono scarse e comunque imprecise, soprattutto riguardo agli ambienti destinati al culto ed alle modalità dello stesso. Le dure persecuzioni e la clandestinità a cui erano obbligati i cristiani determina una condizione di precarietà anche nella scelta del luogo in cui officiare la liturgia.
 
=== ''Ecclesiae domesticae'' ===
 
Secondo il [[Friedrich Wilhelm Deichmann|Deichmann]], i monumenti cristiani più antichi sono parte della cultura dell'[[inpero Roman|epoca romana imperiale]], poiché la cultura dei primi fedeli non doveva essere diversa o separata da quella dell'ambiente in cui vivevano. I luoghi di culto precedenti la [[Basilica cristiana (architettura)|basilica]] erano, infatti, delle case private adibite allo scopo, che risalgono a prima del [[III secolo]] DC, chiamate ''ecclesiae domesticae'' ("chiese domestiche"), nelle quali soltanto uno o più ambienti erano destinati al culto. Tali ambienti presentavano spesso elementi divisori ed erano forniti d'arredamento mobile che, all'occorrenza, si poteva nascondere velocemente.
 
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=== ''Domus ecclesiae'' ===
 
Una prima svolta verso la nascita d'una struttura edilizia più complessa si ha a partire dal [[III secolo]], quando la comunità cristiana si è notevolmente ingrandita e strutturata grazie ad un preciso [[Gerarchia ecclesiastica|ordinamento gerarchico]] riconosciuto dalle autorità e alla costruzione di un patrimonio comunitario. E ha guadagnato l'appoggio e la protezione di una parte della classe dominante. Cominciano allora a manifestarsi le condizioni perché i luoghi ci culto diventino e stabili e di proprietà della comunità. La ''ecclesia domestica'' si trasforma così nella ''domus ecclesiae''. Tutti gli ambienti vengono adibiti ad uso liturgico, con varie funzioni: vi sono una grande sala per le riunioni aperte sul cortile centrale, un [[Battistero (architettura)|battistero]], una stanza per l'[[Agape]] (istituzione caritatevole che consisteva in una cena offerta ai poveri ed alle vedove) e, talvolta al piano superiore, anche l'abitazione dei sacerdoti ed alcune stanze per coloro che si preparavano a ricevere il [[battesimo]].
 
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==== ''Domus ecclesiae'' di [[Doura Europos]] ====
 
Quella di Doura Europos fu costruita nel [[232]] DC, come attesta un graffito. Il suo eccellente stato di conservazione è dovuto al fatto che, essendo stata inglobata nella cinta muraria costruita nel [[III secolo]] per proteggere la città dagli attacchi, rimase sepolta dal crollo del terrapieno delle mura stesse durante l'assedio dei [[Parti]] nel [[258]] DC.
Il pianterreno ci offre una nitida visione di quello che doveva essere l'aspetto delle prime chiese comunitarie. L'edificio è provvisto di un [[Atrio (architettura)|atrio]] circondato da ambienti di varie dimensioni e da un portico. La chiesa vera e propria è la stanza più grande del piano terra. Essa si apre a sud dell'atrio, ed è costituita dall'unione di due ambienti più piccoli mediante l'abbattimento del muro divisorio. Sulla parete est dell'aula è visibile la cattedra per il [[prete|presbitero]] (sedile per l'anziano a capo della comunità). Adiacente a questa sala (e comunicante con essa) è il [[catecumeneo]] (locale destinato alla [[catechesi]] per la preparazione al battesimo), ubicato sul lato ovest dell'atrio e comunicante con quest’ultimo attraverso una larga apertura. Infine, da un piccolo passaggio sulla parete nord del catecumeneo si accede al [[battistero]]. Quest’ultimo è un vano di modeste dimensioni, con una [[vasca battesimale]] sulla parete ovest ed affreschi raffiguranti scene del [[Vecchio Testamento|Vecchio]] e del [[Nuovo Testamento]] (particolarmente notevoli sono le figure di un'[[orante (arte paleocristiana)|orante]] e di un [[Buon Pastore (arte paleocristiana)|Buon Pastore]]), la cui funzione, più che decorativa, era prettamente didattica. Al piano superiore erano le camere destinate ad abitazione.
 
=== ''Tituli'' a [[Roma]] ===
 
Per quanto riguarda la città di Roma, gli scavi condotti presso alcune basiliche d'origine paleocristiana hanno riportato alla luce i resti di case private risalenti al [[III secolo]] DC. La maggior parte delle chiese romane che vantano una tradizione paleocristiana sono, Infatti, fondate su precedenti ''domus ecclesiae'' o ''tituli''.
 
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==== ''Titulus Aequitii'' (San Martino ai Monti) ====
 
A Roma, sotto l'attuale chiesa di [[San Martino ai Monti]] e al suo convento, si trova l'edificio romano che è tradizionalmente identificato col ''Titulus Aequitii'', il cui livello pavimentale è dieci metri più basso di quello della chiesa. Il titolo si trova anche nei pressi di un [[mitreo]]. Questa particolare vicinanza con un luogo destinato ad un culto misterico ha spinto il Ghetti ad ipotizzare che questa scelta, lungi dall'essere casuale, sia avvenuta nel contesto delle lotte contro i [[Mitraismo|cultori di Mitra]].
 
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==== ''Titulus Byzantis'' (Santi Giovanni e Paolo) ====
 
Maggiore complessità presentano le strutture originariamente pertinenti al ''titulus Byzantis'', sotto la chiesa dei [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo|Santi Giovanni e Paolo]]. Qui, intorno alla metà del [[III secolo]], al primo piano di un<nowiki>'</nowiki>''[[insula]]'' più antica fu ricavata un'ampia sala, utilizzata probabilmente come luogo di riunione della comunità cristiana. Agli inizi del [[IV secoło|IV secolo]], i vani al pianterreno ricevettero una decorazione ad [[affresco]] con soggetti cristiani, comprendenti anche un'[[Orante (arte paleocristiana)|orante]] e un [[apostolo]] in vesti di filosofo.
 
==== ''Titulus Clementis'' (San Clemente) ====
 
Un altro complesso cultuale di notevole importanza è quello di [[Basilica di San Clemente|San Clemente]], nella vallata tra il colle [[Oppio (colle)]] e il [[Celio]]. Trattasi di un contesto archeologico molto complesso, con una stratificazione di quattro fasi. La fase che ci interessa è quella che vede, intorno alla metà del [[III secolo]] DC, il riadattamento al culto cristiano di parte di una ''domus'' più antica, nei pressi di un [[Mitreo (architettura)|mitreo]]. La ''domus ecclesiae'' sarebbe riconoscibile nell'ambiente in seguito trasformato nella basilica sotterranea di San Clemente, caratterizzato da una grande sala, probabilmente divisa in due o tre navate da file di pilastri e colonne, comunicante attraverso aperture con l'esterno dopo aver attraversato cortili e portici. Lo sviluppo architettonico di quest’ambiente portato alla luce dagli scavi fa supporre che l'edificio sia identificabile col ''titulus Clementis'', di cui parlano gli Atti dei [[sinodi]] del 499 e del 595.
 
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== Basiliche cristiane ==
 
=== Premessa: la basilica nel mondo romano ===
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il termine ''basilica'' originariamente non designava l'edificio cristiano, ma un edificio pubblico [[Architettura romana|romano]] ([[Basilica civile (architettura)|basilica forense o civile]]), descritto da [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] come un ambiente coperto, a pianta rettangolare, suddiviso in più navate da colonnati o pilastri, il cui ingresso era generalmente su uno dei lati lunghi.
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=== Le teorie sull'origine della basilica cristiana e orientazione dell'edificio di culto ===
 
Riguardo all'origine della basilica cristiana, gli studiosi hanno a lungo dibattuto. Si trattava in sostanza, di stabilire se sia stata ripresa dall'[[architettura romana]] anteriore, oppure se sia stata ideata ex novo dall'[[architettura paleocristiana]].
 
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=== Le parti costitutive della basilica paleocristiana ===
 
La basilica paleocristiana era costituita da un insieme d'ambienti, ciascuno dei quali svolgeva una funzione liturgica o assistenziale. La classificazione della comunità in vari gradi e la necessità di assicurare ad ogni categoria il proprio posto durante la celebrazione del servizio liturgico fecero sorgere davanti alla chiesa una serie di ambienti più o meno vasti. Qui si disponevano i [[catecumeni]], cioè coloro che si preparavano al battesimo. A loro era infatti consentito poter seguire dall'esterno la celebrazione, ma non potevano entrare in chiesa.
 
==== Atrio o quadriportico ====
 
Uno di questi era l'[[atrio]] (''atrium''), in forma di "quadriportico", ossia con porticati sui quattro lati, che precedeva l'aula di culto ed era riservato ai gradi più bassi dei catecumeni: gli intercolumni erano chiusi in basso, almeno per alcuni tratti, da cancelli lignei, e riparati in alto da cortine o ''velaria''. La parte centrale scoperta dell'atrio era talvolta occupata da un giardino (''paradisus'') con al centro un recipiente per le abluzioni (''kantharos'') o con fontane su uno dei lati. In qualche caso, sul lato rivolto verso la strada, l'atrio era preceduto da un ingresso monumentale (spesso con la denominazione di [[protiro]]).
 
==== Nartece ====
 
Uno dei lati del quadriportico metteva in comunicazione l'atrio con la chiesa. Questo lato, solitamente quello orientale, sovente confinava non direttamente con la facciata, ma con un ambiente trasversale, detto [[nartece]], che precedeva l'ingresso della basilica. Inizialmente destinato ad alcuni gradi dei [[catecumeni]] ed ai penitenti, esso cambiava in base alla sua posizione.
 
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==== Navate ====
 
L'interno della chiesa era costituito da una grande sala rettangolare, suddivisa per mezzo di colonne o pilastri. Queste suddivisioni presero il nome di [[Navata|navate]], dalla metafora che assimilava la chiesa alla nave di Cristo, dove a ciascun membro viene assegnato un posto ben preciso in base al ruolo da lui svolto. Il numero delle navate era sempre dispari ma non era fisso: una, tre, cinque sette, nove. La maggior parte delle basiliche era a tre navate; erano poche quelle a cinque navate ([[Basilica di San Pietro|San Pietro in Vaticano]]); ancora meno quelle a sette ([[Basilica di Santa Monica (Cartagine)|Santa Monica]] a [[Cartàxene|Cartagine]]) ed a nove ([[Basilica di Damus el Karita|Damus-el-Karita]] sempre a Cartagine).
 
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==== Matronei ====
 
Al di sopra delle navate laterali, alcune basiliche paleocristiane presentavano un piano soprelevato, illuminato da finestre proprie, lunghe quanto le navate sottostanti e talora estese anche alla facciata interna ("tribune ad U", come in [[San Demetrio (Salonicco)|San Demetrio]] a [[Salonicco]]). Queste gallerie furono chiamate anche "tribune" o [[matronei]] perché, secondo un'opinione diffusa, erano destinate ad accogliere le donne: appartenenti a comunità religiose e di clausura o alle famiglie nobiliari. I matronei si affacciavano sulla navata maggiore al di sopra di arcate sostenute da colonne o pilastri, ed erano chiuse fino ad una certa altezza con parapetti marmorei. L'accesso alle gallerie era assicurato per mezzo di scale poste nel nartece, in una delle torri della facciata oppure in uno degli ambienti situati ai lati delle absidi.
 
==== Presbiterio ====
 
Era invece riservato al clero lo spazio del [[presbiterio]], situato nella parte terminale della navata maggiore. Detto anche ''sacrarium'' e ''[[naòs]]'', termine proprio della [[Cella (architettura)|cella]] del tempio pagano, il presbiterio, per evidenti ragioni di visibilità, era spesso sopraelevato rispetto al livello pavimentale della chiesa per mezzo di alcuni gradini.
Il presbiterio era sempre isolato da cancelli, che ne sottolineavano la sacralità. Gli organismi che lo componevano, fondamentali per le funzioni liturgiche, erano: l'altare, l'abside, la cattedra, i banchi per il clero, l'ambone e i cancelli.
 
==== Altare ====
 
L'[[altare]] era ed è tuttora il luogo sacro per eccellenza, dove si compie il sacrificio. Ne conosciamo diversi tipi: "altare a mensa", costituito da una lastra marmorea sostenuta da quattro supporti o da uno centrale che richiamano la tavola dell'Ultima Cena; "a blocco", realizzato con un blocco di muratura su cui all'occorrenza si poneva sopra una tavola; "a sarcofago", simile nella forma ad un'arca funeraria; "a [[cofano]]", simile ad una cassetta destinata a contenere delle reliquie.
 
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==== Ciborio ====
 
Sopra l'altare s’innalzava spesso il [[ciborio]], un baldacchino sostenuto da quatto colonne con una copertura a piramide o a cupola, alla quale si fissavano quattro veli, che venivano chiusi per nascondere l'altare al momento della consacrazione. I cristiani ereditarono l'idea di sacralità legata al ciborio dal simbolismo della copertura delle sepolture privilegiate o dei troni presente presso molto popoli antichi, e naturalmente dal [[tabernacolo]] ebraico. La maestosità di questo elemento fu portata alle sue estreme conseguenze nel [[XVII secoło|Seicento]] da [[Gian Lorenzo Bernini]], con la realizzazione del famoso ciborio, sorretto da quattro gigantesche colonne tortili in bronzo sulla tomba di San Pietro in Vaticano.
 
==== Cattedra e ''subsellia'' ====
La [[cattedra]], sedile con schienale alto e braccioli, forma un insieme inscindibile con l'abside, attraverso la simbologia della ''cathedra Christi''-''cathedra Episcopi'', nella basilica divenuta la sala del trono divino. Generalmente soprelevata con qualche gradino, era prerogativa delle chiese episcopali, titolari e monastiche, ed era destinata al vescovo, al presbitero o al capo della comunità monastica. Originariamente in legno e perciò mobile, dopo la [[Editto di Milano|Pace della Chiesa]], fu realizzata in marmo o in muratura, con le facce decorate con croci, monogrammi e scene del [[Vecchio Testamento|Vecchio]] e del [[Nuovo Testamento]].
 
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==== Abside ====
 
L'[[abside (architettura)|abside]] era lo spazio della chiesa alle spalle del presbiterio. Nell'[[architettura romana]] absidi semicircolari coperte erano largamente impiegate in diversi tipi di costruzioni ([[Basilica civile (architettura)|basiliche forensi]], [[Ninfeo (architettura)|ninfei]], [[Mausoleo (architettura)|mausolei]], [[Terme (architettura)|ambienti termali]] ecc.). Si trattava di uno spazio a pianta semicircolare, coperto da una [[Volta|calotta]] emisferica in muratura o in blocchi, che ospitava la "cattedra" fiancheggiata dai ''subsellia''. La maggior parte delle basiliche presenta una sola abside in corrispondenza della navata maggiore, ma, in diversi casi, due absidi più piccole si aprono al termine delle navate laterali. L'abside poteva trovarsi alla stessa quota del presbiterio, oppure poteva essere soprelevata mediante gradini ("abside gradata"). Essa poteva essere inoltre sporgente rispetto al muro perimetrale esterno (in questo caso appariva di forma "semicircolare" oppure, come a [[Ravena|Ravenna]], "poligonale"), o poteva essere chiusa all'interno di un muro rettilineo così da non apparire esternamente.
 
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==== Transetto ====
 
Talvolta, tra le navate e l'abside s’inseriva una navata trasversale, che veniva chiamata [[transetto]] per il fatto di trovarsi oltre i cancelli che delimitavano il presbiterio. Il transetto poteva avere la stessa larghezza dell'edificio oppure sporgere oltre il muro perimetrale. Il Lemerle distingue due tipi di transetto: ''indipendente'', quando le navate si arrestano al transetto; "a navate avvolgenti", quando le navate e i colonnati proseguono a destra e a sinistra del transetto fino a circondare il presbiterio (un esempio è costituito dalla [[chiesa di S. Mena]] in [[Egito|Egitto]]). Il transetto indipendente poteva inoltre essere "continuo", cioè senza suddivisioni interne, ovvero "tripartito", quando archi e colonne lo dividevano in tre ambienti distinti ma comunicanti. Sulla funzione del transetto sono state formulate varie ipotesi. Secondo il Lemerle, non essendo sempre presente in tutte le chiese, rispondeva ad esigenze specifiche. Il Sotiriou ritiene invece che fosse in relazione con l'[[offerta dei doni]] in vigore fino al [[VI secolo|VI]]-[[VII secoło|VII secolo]]. Il Krautheimer, infine, attribuisce una funzione diversa ad ogni tipo di transetto. Egli sostiene, per esempio, che nel transetto tripartito la parte centrale servisse da ''martyrion'' e fosse riservata al clero, mentre le parti terminali fossero accessibili al clero e ai fedeli che recavano offerte.
 
== Il battistero e la liturgia battesimale ==
 
Nelle fonti scritte il battistero viene denominato anche ''nynphaeum'', per la sua affinità con gli edifici circolari adibiti a ninfei e a bagni, oppure ''tinctorium'' (dal nome ''tinctio'' dato al rito battesimale), o ancora ''lavacrum''.
 
=== La cerimonia ===
 
La lunga cerimonia dell'[[Battesimo|iniziazione cristiana]], fino a quando non decadde in seguito alla consuetudine di battezzare i bambini appena nati, fu il rito più solenne e commovente della liturgia primitiva. A somiglianza della [[eucarestia|funzione eucaristica]], esso variava da regione a regione, ma in sostanza comprendeva tre fasi distinte: l'esorcismo e la rinunzia a Satana, il battesimo vero e proprio, l'unzione o cresima.
 
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=== Simbolismo ===
 
Ovviamente sia l'ordine liturgico che gli elementi stessi dell'organismo architettonico rispondevano ad una serie di significati simbolici, intesi a celebrare la redenzione dell'uomo dal peccato originale. [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] spiega, ad esempio, con una serie di concetti la ragione della cerimonia nella notte di [[Pasqua]]. Essa avviene tra il giorno della morte e quella della Resurrezione di Gesù. La triplice immersione ricorda i tre giorni trascorsi dalla morte sul Golgota alla Resurrezione. Come i pesci, le nostre anime vengono prese nella rete della grazia del Signore.
 
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=== L'edificio ===
 
Riguardo all'effettivo aspetto dei locali destinati alla [[Battesimo|liturgia battesimale]], si ritiene che ci fossero almeno due ambienti: la sala con la piscina ed una camera attigua, posta ad occidente, nella quale il vescovo avrebbe amministrato il ''crisma'', il ''consignatorium''. È quanto s’osserva, per esempio, nella [[Chiesa di San Paolo (Coos)|basilica di San Paolo]] a [[Coo]], dove una prova decisiva verrebbe fornita dalla presenza dell'abside, che lascia supporre l'esistenza della cattedra e quindi del vescovo per il rito della cresima.
 
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== Le grandi basiliche costantiniane ==
 
Dopo la [[Battaglia di Ponte Milvio|battaglia]] del [[312]] nella quale sconfisse [[Massenzio]], [[Costantino I|Costantino]] decise di costruire una cattedrale per la comunità cristiana di Roma, presumibilmente come ringraziamento a Cristo che gli aveva concesso la vittoria, secondo quanto lascerebbe intendere [[Eusebio di Cesarea]].
 
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=== Aspetti comuni ===
 
San Pietro a Roma, la chiesa della Natività a Betlemme e il Santo Sepolcro di Gerusalemme sono tutte soluzioni parallele di un comune problema: creare un organismo architettonico in grado di contenere la comunità e i pellegrini per la celebrazione del culto e, al tempo stesso, di coprire in modo monumentale un ''martyrium''.
 
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Le grandi fondazioni costantiniane a Roma ed in Terra Santa contribuiscono dunque ad esemplificare le modalità con cui l'[[Architettura paleocristiana|architettura]] e dell'[[Arte paleocristiana|arte]] del primo cristianesimo si sviluppano dal ceppo della tradizione ellenistico-romana adottandone iconografie e stilemi, ma introducendovi al tempo stesso nuovi significati simbolici che ne trasformano profondamente il contenuto.
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[[File:Treviolo3.JPG|thumb|left|250px|Chiesa di Albegno di Treviolo (BG)]]
 
== Bibliografia ==
Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikipedia.org/wiki/Ceza_(architetura)"