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[[File:2019-nCoV-CDC-23312 without background.png|thumb|left|Illustrazione del [[SARS-CoV-2]]]]
 
In tei primi de genaio 2020, łe autorità sanitarie łe ga identificà el [[virus]] responsabiłe del'epidemia s-ciopà a Wuhan designandoło, al'inìsio come "Coronavirus 2019-nCoV" ma pì vanti col nome uficiałe de [[SARS-CoV-2]]. Se trata de un [[betacoronavirus]] faxente parte deła [[Fameja (tasonomìa)|famiglia]] dei [[coronavirus]]. Prima di tale scoperta, si conoscevano solo sei coronavirus in grado di infettare gli esseri umani, in quanto solitamente colpiscono gli animali, e più precisamente: HCoV-229E, HCoV-OC43, HCoV-NL63, HCoV-HKU1 (responsabili di una considerevole percentuale di casi di [[raffreddore comune]] e quindi associabili ad una lieve sintomatologia), [[SARS|SARS-CoV]] e [[Sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus|MERS-CoV]] quest'ultimi due correlati a una presentazione clinica ben più grave con, talvolta, esiti letali. Il SARS-CoV-2 è quindi il settimo virus della stessa famiglia che coinvolge l'uomo. Al 31 gennaio 2020 non sono ancora ben chiare molte caratteristiche del virus e, sebbene sia stato accertata la sua capacità di trasmettersi da uomo a uomo, permangono ancora delle incertezze sulle esatte modalità di trasmissione e sulla sua [[patogenicità]] (la capacità di creare danno).<ref name="epi">{{cita web|url=https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/2019-nCoV|titolo=Focolaio di infezione da un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)|autore=|editore=[[Istituto Superiore di Sanità]]|data=16 gennaio 2020|accesso=31 gennaio 2020|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/2019-nCoV|dataarchivio=13 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref>
 
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